Quante volte durante le pratiche commerciali utilizziamo indistintamente i termini contratto preliminare o compromesso?
Bisogna sapere però, che c’è una differenza di fondo tra le due figure.
Contratto preliminare
Il contratto preliminare è composto da parti che “promettono” di stipulare il contratto definitivo con il quale realizzare l’effetto finale voluto (il trasferimento delle proprietà, la costituzione di un diritto, l’esecuzione di una prestazione, etc.).
A tutelarlo troviamo diverse figure, tra cui la caparra confirmatoria o la possibilità di ricorrere al giudice che pronuncerà una sentenza con la quale realizzare gli effetti del contratto non concluso.
Compromesso
Il compromesso è invece un contratto con il quale le parti, avendo già stabilito tutte le clausole contrattuali, si impegnano a riprodurre il consenso già raggiunto in un’altra forma, di solito in un atto pubblico. Il compromesso quindi è già un contratto definitivo che realizza l’intento delle parti (ad es. il trasferimento della proprietà), mentre il nuovo contratto servirà solo a rendere più agevoli nella nuova forma gli obblighi previsti dalla legge, come ad esempio la trascrizione.
Esiste quindi una diversità di fondo tra i due tipi di contratto. Con il primo si “promette di trasferire”, col secondo “si trasferisce già”. Ecco perchè, per la redazione di queste tipologie di contratti bisogna affidarsi a gente seria e preparata che tuteli in maniera completa le parti al fine di evitare lunghi e costosissimi giudizi.
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